COMITATO PER LA TUTELA DEGLI INTERESSI E DEI DIRITTI DEI PRIVATI
RISPARMIATORI ITALIANI PORTATORI DI QUOTE DEL DEBITO PUBBLICO DELLO
STATO ARGENTINA

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Roma, 10 gennaio 2002

Illustre Signor
Presidente del Consiglio dei Ministri
On.le Silvio Berlusconi
Palazzo Chigi
Roma
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        Il Comitato che rappresento si è costituito in Roma, l’8 gennaio scorso, per iniziativa di un gruppo di privati risparmiatori che sono portatori di quote di debito pubblico dello Stato Argentina, a seguito delle sempre più preoccupanti notizie riportate dai mezzi di comunicazione in merito alle concrete possibilità di una insolvenza del predetto Stato nei confronti dei suoi creditori, ed in particolare di quelli esteri.

        Il Comitato, senza scopo di lucro e con finalità solidaristiche, intende perciò tutelare, in ogni modo legittimamente possibile ed in ogni sede, gli interessi ed i diritti dei risparmiatori italiani che, complessivamente in possesso di una rilevante quota del debito pubblico Argentino, rischiano di subire forti incisioni patrimoniali ad opera delle decisioni che potranno essere autonomamente assunte dal Governo di quello Stato per superare l’attuale stato di crisi economica e politica.

        Il Comitato, al quale stanno pervenendo numerosissime adesioni dei risparmiatori italiani interessati alla presente iniziativa di tutela collettiva, è fermamente intenzionato a rivendicare il legittimo ruolo di rappresentante degli interessi dei citati risparmiatori alla conservazione e protezione dei singoli patrimoni impegnati nel predetto debito estero, indipendentemente dall’ammontare delle singole quote.

        Forte di questa legittimazione ad agire il Comitato, Egregio Signor Presidente, ritiene essenziale partecipare in tutti i modi consentiti, alle prossime operazioni che si condurranno per la ristrutturazione del debito pubblico dello Stato Argentina.

        I risparmiatori italiani interessati sono in numero decisamente rilevante: sono stati stimati in più di 100.000 cittadini. Abbiamo chiesto all’ABI di conoscere l’esatto numero dei soggetti coinvolti e l’importo complessivo di tale debito collocato in Italia tra i privati risparmiatori, tramite una indagine presso gli istituti di credito che gestiscono il deposito dei titoli in questione.

        Sempre a livello di stima, l’esposizione di questi risparmiatori sembra essere pari ad oltre 10 miliardi di dollari e quindi ad oltre 11 miliardi di euro. Essi, i risparmiatori in argomento, hanno impegnato parte del loro patrimonio, ed a volte anche tutto come è accaduto in molti casi riguardanti soprattutto pensionati, in obbligazioni emesse per finanziare la crescita e l’espansione economica di un paese oggettivamente non classificabile tra quelli sottosviluppati e privi di risorse sia naturali che di potenziale produttivo.

        Il Comitato, in nome e per conto dei citati risparmiatori italiani coinvolti in questa amara ed imprevedibile vicenda, ricorre a Lei Signor Presidente perché voglia intervenire presso lo Stato Argentina anche con gli strumenti dell’azione in protezione diplomatica attesa la natura diffusa per i risparmiatori italiani del fenomeno in argomento, presso l’Unione Europea nell’ambito della cooperazione politica e nell’ambito della politica commerciale della Comunità Europea, presso gli Organismi finanziari internazionali competenti a gestire tali fenomeni e voglia attivare tutti mezzi possibili, a livello tecnico, diplomatico e politico per esercitare la naturale tutela dovuta da ogni Stato ad una molteplicità dei suoi componenti che potrebbe subire un ingiusto e grave pregiudizio qualora venisse a mancare il necessario patrocinio.

        Questi risparmiatori, per la stragrande maggior parte lavoratori e pensionati che hanno confidato in un paese al quale siamo legati da vincoli storici ed etnici affidando ad esso gran parte dei loro sicuramente non rilevanti capitali, non hanno certamente il peso e la capacità di pressione del sistema delle imprese o del sistema delle banche che, legittimamente per quanto le riguarda, sono ora impegnate a tutelare le loro esposizioni in Argentina.

        Non per questo il popolo dei risparmiatori italiani deve essere trascurato, nella protezione dei suoi interessi, dalle istituzioni centrali le quali, tra l’altro, hanno il mandato costituzionale di tutelare ogni forma del risparmio.

        I risparmiatori italiani sono anche convinti che il nostro Stato debba positivamente intervenire, assieme alla comunità internazionale, per aiutare questo Paese in difficoltà, come peraltro da Lei recentemente dichiarato alla stampa. Ma lo deve fare chiedendo ed ottenendo garanzie concrete per i suoi cittadini che rischiano delle inique e pesanti penalizzazioni economiche derivanti non dall’essersi realizzate catastrofi naturali immani ed imprevedibili, ma da una gestione economico finanziaria del Paese che ne ha determinato il tracollo. Non si vorrebbe, in sostanza, che oltre alle probabili perdite che ci saranno in conto capitale ed in conto future rendite, il risparmiatore italiano fosse costretto, con le sue imposte, a finanziare ulteriormente uno Stato che si sta dimostrando incapace di onorare i suoi obblighi.

        Inoltre, è bene chiarire e rammentare che questi nostri risparmiatori non sono degli speculatori che, avventuratisi in pericolose iniziative finanziarie, stanno ora subendo gli effetti di un errato od azzardato calcolo del rischio dell’investimento. Le obbligazioni dello Stato Argentina, largamente diffuse e collocate nell’intera Europa ad opera dell’intero sistema creditizio, promettevano una rendita non molto superiore alla media dei rendimenti offerti dai Paesi nei quali è avvenuto il collocamento. E questa forma di investimento non è certamente speculazione, ma ordinaria allocazione del risparmio in ambiti ritenuti sufficientemente sicuri.

        Il Comitato, infine, esprime la certezza che Lei, signor Presidente del Consiglio dei Ministri, anche nella Sua attuale qualità di titolare del Dicastero degli Esteri, saprà intervenire presso lo Stato Argentina e nel contesto internazionale a tutti i livelli, con la capacità diplomatica e la risolutezza politica che Le sono proprie, per assicurare a questi Suoi numerosissimi concittadini la migliore tutela dello Stato Italiano per contenere i danni e, soprattutto, per non essere trattati in modo peggiore degli altri creditori, domestici o meno, del debito pubblico dello Stato in questione.

        Il Comitato, nel ribadire che non lascerà nulla di intentato, avrà cura di informarLa circa le azioni che intraprenderà in ogni sede.

        Nel ringraziarLa per tutto ciò che riterrà di fare in accoglimento della presente istanza, e con l’auspicio di ricevere positive notizie sull’argomento in questione, La prego di accettare i migliori auguri di ottimi successi per l’intensa attività che sta svolgendo come Capo dell’esecutivo ed i più cordiali saluti.

 

Il Presidente del Comitato

 

(Avv. Claudio Pugelli)