COMITATO PER LA TUTELA DEGLI INTERESSI E DEI DIRITTI DEI PRIVATI |
Roma, 13 febbraio 2002 |
Illustre Signor Presidente del Consiglio dei Ministri On.le Silvio Berlusconi Palazzo Chigi Roma
e p.c. Egregio Signor Ambasciatore Dr. Marcello Spatafora Direttore Generale Cooperazione ECFIN Multilaterale Ministero degli Affari Esteri Piazzale della Farnesina Roma ______________________________ |
Facciamo seguito alla nostra del 10 gennaio u.s. con la quale abbiamo portato alla Sua attenzione lo stato di viva preoccupazione in cui versano i numerosissimi risparmiatori italiani portatori di quote del debito pubblico argentino, e riscontriamo la risposta del 7 febbraio u.s. pervenutaci da parte dellAmbasciatore Dottor Marcello Spatafora nella sua qualità di Direttore generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale del Ministero degli Affari Esteri
Al riguardo, nellesprimerLe il vivo apprezzamento del Comitato per lattenzione che ha voluto riservare alla predetta nostra, registriamo con soddisfazione il contenuto delle dichiarazioni rese dal Ministro degli Affari Esteri argentino Ruckauf in occasione del recente incontro avuto con Lei e con altri membri del Suo Esecutivo relativamente alleffettivo intendimento del Governo di Buenos Aires di tutelare gli interessi degli investitori stranieri portatori di quote del debito pubblico argentino.
Il numero effettivo dei soli risparmiatori italiani coinvolti, loro malgrado, in questa vicenda viene indicato, per difetto, in circa 250.000 unità secondo i primi dati resi noti dallABI, alla quale peraltro abbiamo già chiesto di conoscere al più presto la reale dimensione del fenomeno. Il volume dei risparmi impiegati in tale attività finanziaria è stato stimato in oltre 11 miliardi di euro.
Ciò che accomuna tutti questi risparmiatori nellessersi indirizzati verso tale forma di investimento, assolutamente non speculativa, è stata la valutazione di poter confidare nella sostanziale sicurezza fornita da uno Stato emittente che riscuoteva la fiducia del Fondo Monetario Internazionale, che appariva dotato di ingenti risorse proprie e di
riconosciuto potenziale produttivo e che si collocava, non solo dal punto di vista commerciale, tra i primi partners internazionali dellItalia.
Infatti, come emerge dalle numerosissime adesioni e segnalazioni che pervengono a questo Comitato, la maggior parte dei risparmiatori ha impiegato la quasi totalità dei propri capitali in quote del debito pubblico argentino perché convinta, ed in tal senso anche confortata dai pareri conformi ricevuti da banche e consulenti finanziari abilitati, di poter contare su un flusso reddituale modesto ma certo e costante.
Prova ne è che numerosissimi sono i pensionati che hanno fatto tale scelta per poter integrare le rendite, per lo più minime, da pensione. E proprio questa categoria, per definizione socialmente debole, che risente maggiormente, ora ed in prospettiva, degli effetti negativi della vicenda in questione.
Dai dati e dalle informazioni che stiamo ricevendo in questo primo mese di attività del Comitato, dalle più diverse fonti, emerge dunque la rilevanza del problema nel suo complesso anche sotto il profilo sociale oltre che sotto quello economico.
A questo ultimo riguardo vale la pena di considerare che la sospensione da parte dellArgentina del pagamento degli interessi cedolari periodici produce, secondo le nostre stime, una contrazione di reddito netto annuo per le famiglie italiane pari a circa 915 milioni di euro (pari a lire 1.770 miliardi) e per il fisco un minor gettito annuo di circa 130 milioni di euro (pari a lire 253 miliardi). Considerazioni di tipo analogo possono essere sviluppate per la sorte dei capitali alle varie scadenze di prestito.
E pertanto evidente come sia lintero nostro Paese, e non solo quindi gli oltre 250.000 risparmiatori direttamente coinvolti, a subire le conseguenze dello stato di insolvenza della repubblica Argentina. Se poi si considera linsieme degli effetti negativi sul sistema delle nostre imprese e delle nostre banche, allora lentità complessiva del danno appare di dimensioni enormi e di spessore preoccupante.
Tutto ciò premesso, nel ribadire che siamo tutti convinti che il nostro Paese debba positivamente intervenire, assieme alla comunità internazionale, per aiutare questo Stato in difficoltà, come peraltro emerso dalle Sue dichiarazioni alla stampa e dagli esiti formali registrati a seguito degli incontri ufficiali finora avuti dalle nostre istituzioni con i rappresentanti del Governo argentino, Le confermiamo la nostra ferma richiesta della più ampia tutela possibile, in tutte le sedi a livello politico ed istituzionale già richiamate nella precedente nostra del 10 gennaio u.s., degli interessi dei risparmiatori rappresentati da questo Comitato.
Gli oltre 250.000 risparmiatori, e le loro famiglie, confermano pertanto, per il tramite di questo Comitato, di ritenere indispensabile la costante vigilanza e l autorevole intervento del Governo Italiano affinché, nel momento in cui stanno iniziando i negoziati tra le istituzioni internazionali e la Repubblica Argentina per costruire un credibile modello di superamento dello stato di crisi, provveda ad azionare tutti i mezzi consentiti per assicurare:
che sia impedito, a cura degli organismi monetari e finanziari internazionali, uno stato di insolvenza assoluto dellArgentina tale da pregiudicare e rendere impossibile la restituzione del capitale investito e la corresponsione degli interessi pattuiti;
che si adottino appropriate ed opportune modalità e tempi per la riconsiderazione del debito pubblico argentino tali da evitare ingiuste, insopportabili e gravose riduzioni dei diritti dei risparmiatori;
che lerogazione di qualsiasi eventuale tipo di aiuto (finanziario, commerciale, etc) a favore dellArgentina sia subordinato alla condizione espressa che esso Stato garantisca, direttamente o per intervento di terzi, il rispetto degli impegni assunti. Ciò anche per evitare che il risparmiatore italiano sia doppiamente penalizzato nella sua qualità di contribuente;
che venga realmente riservata ai risparmiatori italiani parità di trattamento con gli altri creditori dellArgentina, sia domestici che esteri.
Confermiamo, con loccasione, il fermo lintendimento del Comitato di partecipare, in tutti i modi consentiti ed accanto ai rappresentanti delle altre categorie di creditori interessati, alle citate prossime operazioni che si condurranno per la ristrutturazione del debito pubblico dello Stato Argentina.
Le segnaliamo, inoltre, che nei giorni scorsi abbiamo provveduto a richiamare sulla vicenda lattenzione del Quirinale, la cui risposta è già pervenuta, e del Governatore della banca dItalia. Abbiamo poi inoltrato un formale ricorso alla Commissione Europea per suscitare in sede Comunitaria la tutela dei nostri rappresentati ed abbiamo avuto incontri, in successione, con lAmbasciatore argentino in Italia e con il suo addetto agli affari economici e finanziari.
In occasione dellincontro avuto con lAmbasciatore argentino, Dottoressa Kelly, abbiamo alla stessa consegnato una lettera da far pervenire, suo tramite, al Presidente della Repubblica Argentina, nella quale abbiamo rappresentato lo stato di viva preoccupazione e le legittime attese dei risparmiatori italiani interessati.
Nella circostanza, la Dottoressa Kelly, nellassicurarci un costante flusso informativo circa gli sviluppi della vicenda nel suo paese, ha in particolare dichiarato, che è "ferma determinazione" del suo Governo onorare i debiti dellArgentina, come peraltro sempre fatto nel passato.
Infine Le chiediamo, Illustre Signor Presidente, di concedere, se crede, un incontro ad una ristretta delegazione del Comitato per rappresentarLe direttamente e brevemente le legittime istanze dei risparmiatori rappresentati ed ai quali riportare poi la conferma dellinteressamento del Capo dellesecutivo.
Nel ringraziarLa per tutto ciò che riterrà di fare in accoglimento della presente istanza ed in attesa di un Suo cenno di riscontro, La preghiamo di accettare i più cordiali saluti.
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Il Presidente del Comitato |
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(Avv. Claudio Pugelli) |