22 ottobre 2002: a proposito dell’iniziativa dell’ABI per rappresentare i risparmiatori italiani, tramite delega, nella prossima trattativa per la ristrutturazione del debito estero argentino

 

 

E’ notizia dei giorni scorsi, riportata ampiamente dal Sole 24 ore nella edizione del 17 ottobre, l’iniziativa assunta dall’ABI di costituire una apposita associazione tra istituti di credito il cui scopo sarebbe quello di assumere la rappresentanza degli interessi dei risparmiatori italiani, clienti degli istituti che aderiranno all’associazione stessa, nella prossima fase di negoziato con l’Argentina, e verosimilmente con gli altri organismi internazionali interessati, per la ristrutturazione del debito estero.

 

Sempre dalla stampa, abbiamo appreso le caratteristiche ed i limiti della delega che i risparmiatori dovrebbero rilasciare, per il tramite degli istituti di cui sono clienti, alla neo costituita associazione.

Abbiamo altresì appreso dalla stessa fonte che tale neo costituita associazione assumerebbe il mandato di rappresentanza a titolo gratuito.

 

L’iniziativa segue, probabilmente, la riunione che abbiamo avuto, insieme all’ABI, il 10 settembre scorso a Londra con il Sottosegretario alle Finanze della Repubblica Argentina, Sig. Nielsen, in occasione della quale era tra l’altro emersa l’opportunità "politica" per l’Argentina di poter avviare prossime trattative con un interlocutore forte ed istituzionale, peraltro rappresentativo di uno dei più numerosi gruppi di creditori privati, al fine di dare dimostrazione della sua effettiva volontà di procedere positivamente nei rapporti con i sottoscrittori stranieri.

 

Ci spiace dover sottolineare che l’ABI abbia evitato di comunicarci direttamente tale suo orientamento, non tenendo conto che il nostro Comitato, costituito da soggetti persone fisiche direttamente interessate, ha già raccolto l’adesione di numerose centinaia di risparmiatori a favore dei quali ha esercitato, esercita e continuerà ad esercitare istituzionalmente azioni di tutela di interessi diretti.

 

L’ABI ha senz’altro il carattere e la forza istituzionale per farsi carico di una simile responsabilità derivante dall’assunzione di un così delicato mandato di rappresentanza (anche se per motivi tecnici deve ricorrere alla creazione di una apposita e distinta figura giuridica), ma va detto innanzitutto che l’ABI, o chi per essa, non è diretta portatrice degli interessi e diritti che è chiamata a tutelare.

 

Ciò detto, pur convenendo astrattamente sull’opportunità di tale iniziativa che può essere momento di agevolazione e propulsione per l’avvio dell’auspicata fase di chiarimento dei destini del nostro risparmio investito in Argentina, ci corre l’obbligo di rivendicare e pretendere il rispetto del nostro ruolo e funzione di primo ed unico Comitato costituito ufficialmente a’ sensi di legge per la difesa di interessi propri.

 

Formuliamo quindi all’ABI la richiesta di entrare a far parte a pieno titolo della neo costituita associazione al fine di contribuire allo svolgimento del negoziato e vigilare sul corretto andamento dello stesso.

 

Opera di stretta vigilanza che porteremo comunque avanti, controllando dall’esterno l’attività della neo costituita associazione, forti del ruolo di interlocutore legittimato che la stessa Repubblica Argentina ci ha riconosciuto tramite, ad esempio, il recente invito a partecipare paritariamente all’incontro di Londra dei giorni scorsi.

 

Il fermo intendimento del Comitato di vigilare sull’attività di chiunque intervenga, al di fuori degli Organismi politici e finanziari internazionali, a condizionare e/o determinare il destino delle somme impegnate dai 350.000 risparmiatori italiani coinvolti poggia sulla necessità di evitare che venga omesso di realizzare il massimo interesse di detti risparmiatori.

 

Non è quindi per pregiudiziale sfiducia nei confronti dell’ABI, del cui interessamento siamo senz’altro grati, che il Comitato adotterà ogni iniziativa di preventivo controllo e di eventuale contrasto di proposte di risoluzioni che riterrà inadeguate, ma non possiamo dimenticare che l’ABI:

 

 

Per tale motivo, qualunque accordo raggiunto dall’ABI con la controparte negoziale, finalizzato a conseguire:

 

 

dovrà essere sottoposto alla preventiva ratifica da parte dei diretti interessati, prima di avere qualsiasi effetto.

 

Suggeriamo quindi ai nostri aderenti di rilasciare delega alla neo costituita associazione, per il tramite del proprio istituto di credito quando questo invierà l’apposita modulistica di raccolta, curando di precisare, qualora ciò non fosse già previsto nel modulo, che la delega in questione è revocabile in ogni momento e che i termini degli accordi eventualmente raggiunti debbono valere solo ed esclusivamente quale ipotesi di accordo la cui efficacia è espressamente subordinata alla approvazione e ratifica del delegante.

 

A tal fine, assicuriamo i nostri aderenti che il Comitato provvederà: