COMITATO PER LA TUTELA DEGLI INTERESSI E DEI DIRITTI DEI PRIVATI
RISPARMIATORI ITALIANI PORTATORI DI QUOTE DEL DEBITO PUBBLICO DELLO
STATO ARGENTINA

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Roma, 21 novembre 2002

Egr. Sig. Dott.

Nicola Stock

Presidente dell’Associazione per la tutela degli interessi degli investitori in titoli argentini

c/o ABI

Piazza del Gesù, 49

00186 Roma

 

 

 

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE IN INDIRIZZO

 

 

        Egr. Sig. Presidente,

 

        avuta notizia dalla stampa, nella prima metà del mese di ottobre scorso, della costituzione, ad opera dell’ABI, di una apposita associazione tra istituti di credito con lo scopo di assumere la rappresentanza degli interessi dei risparmiatori italiani coinvolti nel default argentino, esprimevamo pubblicamente l’apprezzamento per tale iniziativa che sembrava muoversi, apparentemente, nel senso di promuovere la nascita di un momento unitario di tutela e rivendicazione dei diritti di oltre 350.000 cittadini italiani.

 

        Nella circostanza però, nell’esprimere il nostro rammarico per aver dovuto apprendere della predetta iniziativa dalla stampa e non direttamente dall’ABI, atteso che solo pochi giorni prima avevamo partecipato con la stessa associazione ad un incontro a Londra su espresso invito delle Autorità finanziarie argentine per dibattere il problema in argomento che stiamo seguendo fin dall’8 gennaio scorso, momento della costituzione ufficiale del Comitato, avvertivamo i nostri aderenti che avremmo rivendicato un ruolo attivo nell’ambito della predetta iniziativa, forti della legittimazione ottenuta con il mandato delle numerose centinaia di adesioni formali pervenute al Comitato.

 

        Legittimazione riconosciuta, per il motivo indicato, dalla stessa Repubblica Argentina con i cui esponenti politici e tecnici abbiamo frequenti contatti e sostanziata dal fatto che il Comitato rappresenta direttamente ed esclusivamente gli interessi dei danneggiati.

 

        Il Comitato infatti, a differenza di altri soggetti che possono intervenire a tutela dei risparmiatori, non gestisce o amministra altri interessi anche in potenziale conflitto con quelli dei propri aderenti.

 

        Sempre nella stessa comunicazione agli aderenti, il Comitato confermava il fermo intendimento di vigilare, in ogni modo e con ogni mezzo, sull’attività di chiunque fosse intervenuto, al di fuori degli Organismi politici e finanziari internazionali, a condizionare e/o determinare il destino delle somme impegnate dai risparmiatori italiani al fine di realizzare il massimo interesse di detti risparmiatori.

 

        Successivamente, sempre dalla stampa (cfr. Sua intervista sull’edizione del Sole 24 ore del 1 novembre u.s., pag. 5), abbiamo con stupore e preoccupazione appreso che "obiettivo strategico della Sua associazione, mirato alla tutela dei 350.000 risparmiatori italiani, sarebbe uno swap per sostituire i vecchi titoli in default con nuove obbligazioni a scadenza ben più lunga e senza cedola, ma con rimborso del capitale integrale alla pari".

 

        Ancora nella stessa intervista, viene riportata come Sua affermazione che "lo scopo della nostra associazione è quello di convincere l’Argentina a ristrutturare il debito, cancellando le cedole dei bond e allungando anche di molto le scadenze, ma rimborsando integralmente il capitale".

 

        Non condividiamo assolutamente una tale impostazione che, come si evince da tali affermazioni e se confermate, si vorrebbe dare al negoziato. Impostazione addirittura dichiarata prima ancora dell’avvio di un qualsiasi tipo di trattativa e prima di conoscere l’identità e le posizioni delle altre parti che potranno costituire il tavolo.

 

        Non comprendiamo, infatti, da dove nasca questa aprioristica necessità di rinunciare fin da subito e totalmente alle cedole ed il perché di questa immediata disponibilità ad allungare, e di molto, le scadenze del debito.

 

        Affrontare una trattativa per tutelare interessi di terzi così rilevanti e diffusi, dando già per scontata la rinunzia ad una parte sostanziale dei diritti che dovrebbero essere rivendicati (tutto il rendimento cedolare ed una dilazione nel rimborso che tende all’infinito) prima ancora di cominciare a trattare con la controparte, appare almeno incauto e senz’altro originale.

 

        Ci sembra pertanto quanto mai necessaria ed indispensabile la presenza attiva e vigile del Comitato nella futura trattativa per la ristrutturazione del debito estero, proprio al fine di evitare il raggiungimento di conclusioni non in linea con le aspettative dei risparmiatori già pesantemente danneggiati.

 

        Tutto ciò premesso, Le rivolgiamo quindi, in via principale, formale richiesta di entrare a far parte a pieno titolo della neo costituita associazione, e, in via subordinata qualora ciò fosse eventualmente impedito da norme statutarie, di partecipare comunque, anche in posizione esterna, ad una gestione condivisa del prossimo negoziato, al fine naturale di contribuire allo svolgimento del negoziato stesso.

 

        Segnaliamo infine che considereremo inefficace qualsiasi accordo raggiunto con la controparte, in assenza di espressa e formale accettazione dei suoi contenuti da parte dei rappresentati, e ciò indipendentemente dal rilascio di deleghe per gestire l’attività di sola rappresentanza.

 

        Restiamo in attesa di una Sua urgente risposta che auspichiamo essere nel senso di accoglimento delle nostre ragionevoli e fondate richieste e, nel comunicarLe che il contenuto di questa lettera sarà portato a conoscenza dei risparmiatori italiani nostri aderenti a mezzo pubblicazione sul nostro sito web, Le formuliamo i migliori saluti.

 

 

 

 

Il Presidente del Comitato

 

(Avv. Claudio Pugelli)