Comunicazione agli aderenti circa lo stato dei rapporti con la nuova Associazione sorta per iniziativa dell’ABI

 

 

 

        Come si ricorderà, con una lettera aperta indirizzata il 21 novembre u.s. al Dottor Nicola Stock, Presidente della neo costituita "Associazione per la tutela degli investitori in titoli argentini", nell’esprimere perplessità circa talune sue recenti dichiarazioni apparse sulla stampa, avevo colto l’occasione per rappresentare allo stesso lo scopo, gli obiettivi e la posizione del Comitato ribadendo, con l’occasione, la ferma intenzione di presidiare tutti i momenti del prossimo negoziato con l’Argentina.

 

        In risposta a tale lettera, il Dottor Stock mi ha invitato ad un incontro che si è tenuto il 16 dicembre u.s. presso la sede dell’ABI.

 

        Nel corso di tale incontro ho avuto modo di illustrare al dottor Stock l’attività svolta dal Comitato a partire dalla sua costituzione, avvenuta l’8 gennaio 2002, e di puntualizzare l’orientamento di perseguire la tutela dei diritti e degli interessi dei risparmiatori italiani attraverso il coinvolgimento delle Autorità di governo nazionale ed europeo, al fine di suscitarne l’intervento nelle sedi internazionali competenti e, soprattutto, nei confronti della Repubblica Argentina dalla quale pretendere il rispetto delle obbligazioni assunte.

 

        Ho inoltre precisato che il Comitato non intende assolutamente disperdere energie nel praticare strade alternative all’approccio politico e diplomatico, apparentemente suggestive ma ritenute prive di concreta efficacia, quali l’apertura di un fronte di contenzioso generale con il sistema bancario o l’avvio di procedimenti giudiziari contro la Repubblica Argentina.

 

        In tale ottica il Comitato ha pertanto valutato positivamente la nascita di un soggetto a forte connotazione istituzionale, quale l’Associazione affidata alla guida del Dottor Stock, che dovrebbe esprimere la capacità di centralizzare il futuro negoziato con la controparte debitrice nel rispetto dei diritti e delle legittime aspettative di coloro dei quali dichiara di voler assumere la difesa.

 

        Diritti ed aspettative da tutelare in via assolutamente primaria e da non confondere con quelli di altri soggetti portatori di interessi anche diversi. Diritti ed aspettative sul cui rispetto il Comitato vigilerà in modo attento e serrato.

 

        Il Dottor Stock ha convenuto sulla linearità e sulla legittimità dell’orientamento assunto dal Comitato ed ha preso atto della posizione del medesimo circa le azioni che la sua Associazione dovrà e potrà sviluppare.

 

        Il Dottor Stock ha altresì spiegato i motivi, di ordine statutario, per cui il Comitato non può entrare a far parte dell’Associazione ma ha assicurato, fermo restando il rispetto dei rispettivi ruoli, l’impegno di un costante ed opportuno aggiornamento al fine di garantire la migliore trasparenza dei comportamenti.

 

        Al termine di un costruttivo scambio di opinioni sulle modalità di gestione dei futuri rapporti con le diverse controparti che interverranno nel futuro negoziato, sui cui contenuti si è potuta registrare una sostanziale convergenza tecnica, è apparsa evidente la considerazione conclusiva che non sarà l’attuale Governo argentino l’interlocutore che potrà rinegoziare il debito estero con il supporto di efficaci garanzie. Sarà quindi la nuova compagine di Governo emergente dalle elezioni politiche che si concluderanno tra maggio e giugno del 2003 a trattare, ed auspicabilmente a trovare la soluzione più praticabile, con i rappresentanti dei vari gruppi di creditori e con le istituzioni internazionali deputate a fornire le idonee garanzie di stabilità.

 

        Infine ho informato il Dottor Stock che il Comitato proseguirà, nei prossimi mesi, ancora più intensamente nella sua azione di sensibilizzazione delle nostre Autorità governative affinché assumano un ruolo attivo e decisivo nella definizione della questione in argomento. Al riguardo non è esclusa la organizzazione, nel prossimo futuro, di forme di manifestazione collettiva per testimoniare ed evidenziare il reale interesse di una rilevante massa di cittadini (circa un milione tenuto conto dei componenti delle famiglie dei risparmiatori coinvolti) affinché lo Stato Italiano mantenga la promessa costituzionale di tutelare il risparmio, soprattutto dopo aver consentito la collocazione sul territorio nazionale di strumenti finanziari esteri non corredata da adeguata e controllata informativa sullo stato effettivo di rischiosità.

 

 

 

        Roma, 19 dicembre 2002

Il Presidente del Comitato