25 settembre 2003: Le linee guida per la ristrutturazione del debito argentino

LINEE GUIDA PER LA RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO DELLA REPUBBLICA ARGENTINA 

 

 

Roma, 25 settembre 2003

 

 

Nella mattinata di oggi la società Lazard & Co ha fatto pervenire ufficialmente al Comitato un documento contenente le linee guida che il Governo argentino intende seguire nella ristrutturazione del proprio debito estero, che non appaiono di immediata interpretazione applicativa.

 

Infatti, considerate le numerose, e spesso contraddittorie, notizie che sono apparse in questi ultimi giorni sugli organi di stampa sulla questione in oggetto, riteniamo utile pubblicare il documento in questione, nelle due versioni ufficiali in inglese ed in spagnolo, al fine di iniziare a fare chiarezza su una questione che si prospetta molto articolata e complessa.

 

Attiriamo in particolar modo l’attenzione su quanto riportato:

  • a pag. 33 del documento, in ordine alle tre opzioni previste per la rinegoziazione degli attuali bond;
  • a pag. 37 del documento stesso, circa l’obiettivo di pervenire, attraverso la rinegoziazione del debito, ad un abbattimento complessivo del 75% del valore nominale del debito stesso.

 

Da quello che appare dal documento ricevuto, sembra che l’obiettivo dell’Argentina sia quindi quello di ridurre del 75% l’onere complessivo del debito pubblico attuale, attraverso una prospettiva di lungo periodo nella quale distribuire interventi di diversa tipologia.

 

In altre parole, non verrebbe perseguita in tutte le formule proposte la immediata riduzione del valore nominale del singolo titolo in ragione del 75%, ma si punterebbe a contenere l’onere complessivo del debito giocando su due fattori: 

  • allungamento della durata del debito;
  • riduzione dei tassi d’interesse inizialmente riconosciuti.

 

E’ infatti evidente che, pur mantenendo inalterato il valore nominale del titolo, l’allungamento della sua durata ed il riconoscimento di un tasso di interesse limitato, determinerebbe nel lungo periodo una sostanziale riduzione del debito originariamente contratto.

 

Comunque, i termini esatti del piano di ristrutturazione verranno indicati dallo stesso Governo argentino in occasione di un incontro che si terrà a Milano entro la prima decade di ottobre.

 

Solo dopo tale incontro sarà possibile valutare compiutamente la complessiva portata di detto piano ed i reali effetti per la nostra posizione creditoria.

 

Al riguardo occorre tener presente, con estremo senso della realtà, ciò che abbiamo più volte sottolineato in passato, e cioè che l’insieme dei creditori privati, pur se composto da moltissimi soggetti, non dispone nei fatti di una reale ed incisiva forza contrattuale da opporre al soggetto debitore che ha invece una forte autonomia e capacità di “fare” le regole della ristrutturazione.

 

Ribadiamo ancora una volta infatti che - essendo la nostra controparte uno Stato sovrano che contratta i contenuti dei suoi rapporti finanziari con gli Organismi finanziari internazionali, primo fra tutti il FMI, e che tali Organismi internazionali sembrano essere gli unici a poter intervenire con qualche efficacia nel condizionare le scelte dell’Argentina - appare sempre più indispensabile ed urgente che i rappresentanti politici dei risparmiatori dei vari Stati che prendono parte nei predetti Organismi, e quindi anche i rappresentanti italiani, si attivino in modo efficace per tutelare i propri connazionali.

 

In tal senso, continueremo ad intervenire presso le nostre Autorità di Governo affinchè assumano un atteggiamento di concreta e rigorosa tutela dei nostri interessi che, per i motivi che abbiamo più volte espresso, sono gli interessi stessi del nostro Paese.

 

Il Comitato