Proposta Brady-Bond


(AB.35 ex AB. 2 del 6/7/03 e commento)

20/06/04

Come salvare il 100% dell’investimento in bond argentini dei risparmiatori italiani realizzando otto grandi risultati.

La proposta in oggetto è una elaborazione del Metodo Brady Bond, già sperimentato in passato proprio in Sudamerica, e che possiede la rara proprietà di essere adattabile alle situazioni di default più disparate, senza perdere di efficacia per i contraenti.

Il Tesoro italiano dovrebbe ritirare i bond argentini, e sostituirli con una serie speciale di titoli di Stato pluriennali o consolidati, con durata uguale alla scadenza del debito argentino rinegoziato, garantiti, e liberamente trattabili sui mercati finanziari.

Nello stesso tempo la nazione argentina si impegnerebbe a versare annualmente al

Tesoro italiano la quota interessi sul debito ( importo nominale investito più interessi pregressi capitalizzati) ad un tasso rinegoziato, con eventuale garanzia aggiuntiva del FMI, Banca Mondiale, delle istituzioni bancarie e finanziarie italiane ed internazionali, che hanno contribuito, in varia misura, alla presente situazione di sofferenza dei creditori italiani.

L’intervento dei governi potrebbe chiamare in causa anche le banche spagnole presenti in Argentina, prima della dichiarazione del default, da parte loro non è stato venduto un solo bond ai risparmiatori spagnoli.

In possesso di informazioni riservate, sulla piazza di Buenos Aires, si sono liberate a tempo debito dei titoli spazzatura argentini, salvando i concittadini di Spagna!

Gli accordi di cui sopra coinvolgerebbero il governo italiano, il governo argentino e le istituzioni che dovrebbero prestare le eventuali garanzie.

Non è assolutamente necessario che intervengano anche gli altri Stati creditori, ogni nazione può trattare anche singolarmente con l’Argentina, concedendo ed ottenendo condizioni unicamente nell’interesse dei propri cittadini, e nella misura accettata dai risparmiatori rappresentati.

Ricordiamo una recente dichiarazione dell’On.Tabacci:” il problema bond argentini è una questione di rapporti tra Stati. Lo Stato deve coinvolgere anche gli Istituti internazionali (come FMI e Banca Mondiale) e deve costruire un ipotesi che tenga conto dei risparmiatori. E’ già passato molto tempo, prima si agisce meglio è.” (Mi 23/4 u.s)

Allo scopo di aiutare ulteriormente l’Argentina ad uscire dalla situazione di crisi, gli interessi debitori vengono ridotti a partire dal 01/01/01.

Capitalizzando gli interessi pregressi al 6%, e le prossime annualità allo stesso tasso, la rata annuale necessaria per ristrutturare il debito verso i risparmiatori italiani, è di soli 1028 milioni di dollari, escluso il saldo finale del debito che potrà essere pagato a scadenze prestabilite e/o prorogabili anche a 30/40/50 anni, tenuto conto delle esigenze e della situazione finanziaria argentina tempo per tempo.

La nostra proposta prevede che l’Argentina riprenda il pagamento degli interessi sul debito a partire dal 2005, dopo quattro anni di stallo, e questo rappresenta un ulteriore aiuto al governo argentino, per uscire dalla situazione di default.

Le stabilità democratica dell’Argentina non può essere cinicamente perseguita a spese dei risparmiatori, i governi interessati hanno la possibilità di intervenire in cento modi diversi, per aiutare il Paese ad uscire dalla crisi.

Purtroppo dobbiamo rilevare, con rammarico, i maldestri tentativi degli attuali governanti argentini per sistemare il loro debito anche con procedure demagogiche e populiste, per cui sono stati più volte richiamati dal FMI, ad agire in buona fede, mentre hanno sempre rifiutato qualsiasi trattativa con i rappresentanti dei risparmiatori. 

La TFA, istituita dalle banche italiane, già dal settembre 2003 avrebbe dovuto prendere atto dell’impossibilità trattare col governo argentino su un piano di parità.

La lobby bancaria italiana ha il potere necessario per chiedere l’intervento del nostro governo, se vuole evitare di essere travolta da migliaia di cause di rivalsa che i cittadini truffati inizieranno nei prossimi mesi, e se vuole evitare di essere chiamata in causa anche dalle PDL di risarcimento, che il Parlamento dovrà necessariamente decretare.

Le banche italiane stanno andando verso il baratro, non ci importa se ci cadono dentro, la loro classe “dirigente” dovrà sparire, non finirà a tarallucci e vino!

Le nuove proposte argentine presentate alla SEC di New York ricalcano quelle avanzate nove mesi prima a Dubai.

La fantasia truffaldina di quei governanti non ha limiti, e tuttavia stanno gestendo la crisi nel modo più scorretto possibile, si stanno escludendo dai mercati finanziari mondiali per i prossimi 50 anni, di questo passo diventeranno i lebbrosi del terzo millennio, e proprio la prevedibile emarginazione, dai mercati finanziari, metterà in pericolo la tenuta democratica di quel paese.

Se importa a qualcuno!

Dopo oltre tre anni di cattiva gestione, sul piano diplomatico, della loro crisi finanziaria, qualsiasi ristrutturazione del debito gestita unicamente dal loro governo, sarebbe un danno gravissimo per i risparmiatori italiani, che riceverebbero i nuovi bond ristrutturati ormai deprezzati sul mercato finanziario, e tuttavia in quantità insultante.

Gli argentini hanno dimostrato di essere incapaci di rispettare qualsiasi accordo, nei prossimi cinque minuti!

A onor del vero qualcosa di positivo lo hanno fatto, hanno distribuito lauree honoris causa ad ogni visitatore di Buenos Aires ( precedencia a los italianos), e ultimamente sono venuti a piangere dal Papa!

Calcolo della rata annuale al servizio del debito, verso i risparmiatori italiani. 

 

( in miliardi di dollari Usa)

Bond argentini detenuti dai risparmiatori italiani al 31/12/01 - 13,5800

Interessi maturati e non pagati per il 2001 - 0,8148

“ “ “ “ “ “ “ 2002 - 0,8636

“ “ “ “ “ “ “ 2003 - 0,9155

“ “ “ “ “ “ “ 2004 - 0,9704

Totale debito e interessi capitalizzati 17,1444


Rata annuale interessi da pagare al Tesoro italiano

17,1444 x 6 = 1,0286





La rata annuale resta fissa, fintanto ché l’Argentina non sarà in grado diminuire il debito, anche con versamenti variabili, nel tempo e nella quantità, in relazione alle sue future disponibilità.



Con la procedura proposta si otterrebbero otto grandi risultati:



1)–I risparmiatori italiani otterrebbero il 100% del loro investimento più gli interessi pregressi capitalizzati (ad un tasso rinegoziato tra i due governi).



2)-dalle casse italiane non uscirebbe una lira, mentre probabili finanziamenti ed aiuti a fondo perduto, alla nazione argentina, o PDL di risarcimento, costerebbero allo Stato ed alle banche italiane diversi miliardi di dollari, senza risolvere i problemi dei risparmiatori italiani.



3)- i risparmiatori italiani potrebbero subito negoziare in borsa i nuovi titoli, mettendo in circolazione almeno 22000 miliardi di lire, nell’attuale fase di stasi economica.



4)- la nazione argentina sarebbe aiutata dalla dilazione del debito, come è nelle intenzioni del nostro governo, preoccupato della tenuta democratica dei quel Paese.



5)- gli argentini non avrebbero più giustificazioni plausibili, per rifiutarsi di onorare il loro debito, in un lasso di tempo prolungato nel tempo e di loro gradimento, e supportati da adeguate garanzie finanziarie internazionali.



6)-Il Tesoro italiano potrebbe lucrare una differenza, a titolo di recupero spese di servizio, o come imposizione fiscale, tra gli interessi versati annualmente dall’Argentina ed il tasso riconosciuto sui nuovi titoli emessi, in sostituzione dei bond argentini.



7)-salveremmo le banche italiane, che sarebbero sommerse da migliaia di cause giudiziarie,

dopo una ristrutturazione del debito argentino che si profila insoddisfacente e inaffidabile.

Tulle le PDL presentate al Parlamento prevedono, giustamente, grossi sacrifici per le banche

italiane!



8)- eviteremmo ai detentori dei bond, la beffa di dover pagare la tassa sull’eventuale plus valore, alla scadenza dei nuovi titoli argentini, mentre il minor valore realizzato dalla ristrutturazione in corso, non sarebbe più compensabile trascorsi cinque anni.



Nella situazione attuale dopo oltre tre anni di insultanti proposte argentine per la ristrutturazione del debito, la TFA delle banche italiane deve chiedere l’intervento del nostro governo, noi siamo convinti che si possa applicare il metodo Brady Bond, nella forma meglio vista dai governi contraenti.



Bisogna ricordare , che anche nella più favorevole ristrutturazione del debito argentino, condotta da quel governo inaffidabile, i risparmiatori otterrebbero nuovi titoli argentini screditati dal loro assurdo comportamento, titoli che in Borsa avrebbero il valore della

carta da macero.



A dimostrazione della loro malafede, riscontriamo che la dichiarazione di default riguarda

in prevalenza i risparmiatori privati, la parte dei bond piazzati all’estero per 37,607 miliardi di dollari, rappresenta il 21% del loro debito nazionale.(178,79 mld.di dollari).



Circa la metà del loro debito non è stato dichiarato in default, ed hanno continuato a rispettare le scadenze con il FMI, mentre si sono ripromessi di rapinare i risparmiatori privati, la parte più debole e indifesa, che non ha nemmeno l’appoggio dei propri governi nazionali!

Come non sospettare una accordo tra i vari enti finanziari internazionali e il governo argentino per derubare più facilmente i creditori più indifesi?





Il FMI ha responsabilità pesantissime nella crisi argentina, dopo aver foraggiato per decenni dittatori e governi eletti, e quindi avallato ufficialmente la politica economica e la solvibilità argentina, ha sponsorizzato la delirante operazione parità pesos-dollaro, fino a definire il presidente Mennen “allievo modello”, un’utopia irrealistica che ha fatto ridere il mondo.





Nessuno si faccia illusioni, ne gli argentini, ne le banche italiane, ne il nostro governo, i risparmiatori italiani truffati, non dimenticheranno, e sapranno reagire contro questa vergognosa situazione.

I nostri governanti non si sono ancora resi conto di quale dramma stanno vivendo oltre due milioni di cittadini ( non sudditi), colpevoli di vivere in un Paese dove nessuna delle istituzioni e finanziarie governative e non, ha adempiuto ai propri obblighi costitutivi.



Il tutto in un Paese dove l’art.47 della Costituzione prevede la difesa del risparmio!



Forse siamo l’unico Paese al mondo che prevede la difesa dei risparmiatori nella carta costitutiva dello Stato!



Il governatore Fazio ha dichiarato che in fondo si è trattato di pochi spiccioli, ebbene noi vogliamo la restituzione dei nostri pochi spiccioli!



A tutt’oggi, non uno di lor signori ha ancora lasciato la poltrona, noi aspettiamo fiduciosi

dei nostri diritti e con la nostra costanza, non finirà a tarallucci e vino.

Tutti devono tener conto di una grande novità, ormai in Italia vi sono più computers che televisioni, internet sarà la nostra arma letale.

Non vi basterà bloccare la posta elettronica, presto pubblicheremo gli elenchi di chi non risponde nemmeno alle raccomandate!

Gli interessati sanno bene che in questo Paese si voterà nel 2005 e nel 2006, auguri!

La ruberia verso i privati è stata preparata mesi prima della dichiarazione di default, come ha appurato il giudice Thomas Griesa del Tribunale di N.Y, successivamente bloccato nelle indagini, dalle autorità governative USA.

La prova più chiara, se qualcuno non ha ancora capito, delle più oscure interferenze delle varie lobby politiche e finanziarie a livello internazionale, che stanno assicurando la necessaria copertura alla rapina predeterminata dai governanti argentini. 

Già quattro mesi prima del default, le disponibilità valutarie del paese argentino erano state trasferite dalle banche Usa alle banche svizzere, compreso i fondi della provincia di Vera Cruz, dove era governatore l’attuale presidente argentino!

Al giudice Greisa risultava più che sospetta l’affermazione del capo di gabinetto Alberto Fernadez “ Gli argentini devono stare tranquilli, che abbiamo già preso tutte le precauzioni prima di dichiarare il default”!

I progetti di legge per risarcire i risparmiatori italiani.

Sono state presentate in Parlamento le PDL unificate n.4669 e 4703, per risarcire in qualche misura i cittadini truffati, naturalmente prima delle elezioni.

Un commento totalmente negativo lo abbiano pubblicato su nostro sito tra le “notizie” al n.113.

La scelta del “momento” non poteva essere più sbagliata ed intempestiva

PER QUALE MOTIVO GLI ARGENTINI DOVREBBERO PREOCCUPARSI DI PAGARE IL LORO DEBITO, SE IL PARLAMENTO DEL NOSTRO RICCO PAESE (CHE DETIENE IL SECONDO POSTO NELLA CLASSIFICA MONDIALE IN MATERIA DI DEBITO PUBBLICO), PRIMA ANCORA DI CONOSCERE IL DANNO SUBITO, DAI PROPRI CITTADINI, DELIBERA DI ACCOLLARE ALLE BANCHE ITALIANE ED AGLI STESSI RISPARMIATORI PIU’ DI TRE QUARTI DEL DEBITO ARGENTINO?

IL TUTTO PRIMA CHE IL GOVERNO ITALIANO ABBIA TRATTATO DA PARI A PARI CON I LADRONES DI BUENOS AIRES, E PRIMA CHE SIA STATO FATTO QUALSIASI TENTATIVO DI UN ACCORDO DEL TIPO BRADY BOND, CON LE DOVUTE GARANZIE GIA ACCENNATE.


Ma ormai la frittata è fatta, gli argentini sanno bene che presto o tardi il nostro parlamento interverrà almeno per risarcire i piccoli risparmiatorie quindi per quale motivo dovrebbero offrire più del 25%?

Gli altri, quelli che hanno investito più di 50.000 dollari avranno quello che si meritano, ben gli stà!
Gli argentini sanno anche che l’Italia continuerà a pagare migliaia di pensioni Inps agli emigranti italiani, rovinati da decenni di malgoverno, di demagogia peronista, in un Paese dotato di notevoli risorse naturali, dove l’aliquota massima di tassazione è al 20%, le spese militari sono al 7% e dove la principale industria nazionale è la corruzione ad ogni livello!

Solo in seguito, a ristrutturazione avvenuta, e purtroppo subita, SARA’ necessario intervenire con opportune e doverose PDL di risarcimento.
La Consob ha avviato una decina di provvedimenti sanzionatori nei confronti delle banche che hanno violato le norme in materia di collocamento dei bond.

Quando queste banche saranno state condannate, dovranno rimborsare il 100% più gli interessi, e non il 70% senza interessi come previsto dalla PDL in esame alla Camera.

Agli argentini vorremmo dire che un paese che ha risorse naturali inesauribili, non può abbassarsi alla demagogia populista del governo Kirchner, applaudite pure quando dichiara che non tratterà in ginocchio, ma dopo il debito sarà ancora lì da pagare, tirate fuori l’orgoglio di essere argentini, state diventando un paese di accattoni!

PS.

18/6 (da Adnkronos multimedia)

Il direttore generale della gestione informatica del Ministero degli Interni argentino, Eduardo Thill, ha scoperto che il 90% del software usato dalla loro pubblica amministrazione è illegale. Mah chi sono questi argentini? Nel DNA oltre alla quita tengono anche el robo?


af