www.debitoargentina.it - a cura della "Libera Associazione di Creditori Privati di Obbligazioni Argentina"

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Notizie

 

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146  15-sep-2004
Milano,15 settembre 2004
Interruzione definitiva del sito internet www.debitoargentina.it preannunciato alla notizia N° 326 del 19 luglio 2004 sezione Forum / Notizie.
Con la presente informiamo tutti gli aderenti che a far data dal 30 settembre 2004 il sito internet dell’Associazione cesserà la Sua operatività. A questa decisione siamo giunti per motivi organizzativi che non ci consentono di sostenere ulteriormente gli oneri che la complessa gestione del sito comporta.
Per un aggiornamento, consigliamo di consultare il sito TFA all’indirizzo : www.tfargentina.it che lo scorso anno ha costituito il “Global Committee of argentina Bondholders”,struttura internazionale che raggruppa e rappresenta tutti i Paesi creditori della Repubblica Argentina.
Ringraziamo tutti coloro che hanno aderito alla nostra iniziativa, purtroppo non abbiamo ottenuto comprensione da parte dei media e dalla classe politica; in particolare gli organismi preposti alla tutela del risparmio dei privati cittadini del nostro Paese hanno calpestato ignobilmente l’Articolo 47 della ns. Carta Costituzionale; a parole solo durante il periodo della campagna elettorale qualche sporadico cenno di attenzione interessata ci è giunta; dopo di che è calato il sipario sulla imbarazzante questione del default Argentina che ha flagellato i piccoli risparmiatori premiando ancora una volta la tempestiva abilità degli Istituti Bancari Italiani e minando così irrimedia- bilmente la fiducia dei risparmiatori nell’intero sistema economico Italiano; in questa logica se possiamo esprimere una nostra personale opinione,prendiamo atto che il tempo delle illusione è ormai scaduto: gli Argentini non vogliono onorare il loro debito ! Evidentemente godono della protezione di poteri forti.
Invitiamo tutti a diffidare da chi promette dietro compenso effimeri miraggi con possibilità di recupero e alle prossime scadenze elettorali valutate bene se sia il caso di continuare a delegare senza distinguo tra maggioranza ed opposizione questa classe politica inefficiente e cinica.
La Segreteria.
LIBERA ASSOCIAZIONE di CREDITORI PRIVATI di OBBLIGAZIONI ARGENTINA

145  02-aug-2004
Il 29 luglio sul New York Times è comparso un appello
(pagato dal governo argentino) firmato da una serie di
personaggi, in cui si chiede ai risparmiatori di mettere
una pietra sui loro soldi.
La cosa è stata ripresa il giorno dopo dal Corriere della Sera in un
intelligente articolo a firma Maria Teresa Cometto, che viene
riportato su questo sito alla pagina "stampa" e che qui riportiamo:
Tango bond, firmano anche Michael Gorbaciov, Rita Levi Montalcini e Gabriel Garcia Màrquez
Da Bono a D'Alema appello per l'offerta argentina
NEW YORK - Cari risparmiatori, mettetevi il cuore in pace e accettate l'attuale proposta di rirnborso dei bond argentini fatta dal governo sudamericano. Insomma, dite addio al 75 del valore del vostro investimento, ma così almeno non peggiorate la situazione di chi è ancor più povero di voi.
L'appello è firmato da una lista di personaggi della politica e dello spettacolo di tutto il mondo, ed è stato pubblicato ieri
dal quotidiano "New York Times" come inserzione pubblicitaria pagata dal ministero delle Relazioni Estere, del Commercio estero e della Cultura dell'Argentina. Fra i firmatari spicca al terzo posto il presidente dei DS, Massimo D'Alema, in compagnia della scienziata e senatrice Rita Levi Montalcini, dell'ex presidente russo Michael Gorbaciov, degli scrittori Gabriel Garcia Màrquez e Nadine Gordimer, del cantante degli U2 Bono, del campione di scacchi Anatoly Karpov, del filosofo Femando Savater, del politologo Alaine Touraine.
"Un Paese responsabile. Una proposta responsabile", recita il titolo dell'appello, che spiega ai creditori come la proposta dell'Argentina sia "sincera e realistica" e li prega di capire i passi avanti fatti dall'attuale governo per rimettere in sesto
l'economia e le finanze pubbliche. "Ogni aumento degli sforzi fiscali ignorerebbe la realtà sociale argentina - continua la pubblicità -: il 50 % di tutti gli argentini vive sotto il livello di povertà e il 15% è disoccupato". Come resistere a una simile richiesta di solidarietà verso i più bisognosi?
Ma chi asicura he i debiti condonati vadano davvero a beneficio dei poveri? E' lecito chiederselo dopo la pubblicazione, proprio ieri, di un rapporto sulle responsabilità del Fondo Monetario Internazionale nell'evolvérsi della crisi finanziaria argentina durante gli anni Novanta: il problema non è stata la mancanza di aiuti, anzi, troppi crediti sono stati concessi senza controllare dove finissero i soldi, sperperati così dai varii governi, che hanno accumulato un debito estero record di circa l00 miliardi di dollari. Ora l'FMI ha ribadito che prima di approvare nuovi prestiti a favore dell'Argentina, vuole che il presidente Nestor Kirchner mantenga le sue promesse di riforme e ridiscuta "in buona fede" le ipotesi di ristrutturazione del debito con i creditori, che non sono tutti miliardari o speculatori, anzi in Italia molti sono pensionati ed ex Bot people alla ricerca di cedole un pò più generose dei titoli di Stato: la loro colpa principale è stata di fidarsi dei consigli ricevuti agli sportelli bancari.
Maria Teresa Cometto

144  21-jul-2004
Test

143  19-jul-2004
A SEGUITO DELLE NUMEROSE RECENTI POLEMICHE APPARSE SU FORUM TRA ASSOCIATI E NON, ABBIAMO PRESO LA DRASTICA DECISIONE DI SOSPENDERE TUTTE LE ATTIVITA’ OPERATIVE AL FINE DI PLACARE OGNI DIATRIBA TRA I VISITATORI CHE HANNO INQUINATO il SITO E NON RIMANERE COINVOLTI IN STERILI POLEMICHE CHE NON HANNO NIENTE A CHE VEDERE CON LO SPIRITO CHE HA DATO ORIGINE ALLA NOSTRA INGENUA INIZIATIVA PER LA QUALE ABBIAMO DEDICATO TEMPO , LAVORO E DENARO SENZA CHIEDERE NIENTE A NESSUNO MENTRE ABBIAMO OFFERTO LA POSSIBILITA’ A TUTTI I PRIVATI RISPARMIATORI DETENTORI DI BOND ARGENTINA ACQUISTATI PRIMA DEL 23/12/2001 DI DIALOGARE E SCAMBIARE OPINIONI E PROPOSTE VOLTE AL COMUNE OBBIETTIVO DEL PROBLEMATICO RECUPERO DEL CREDITO.
PRENDIAMO ATTO CHE il NOSTRO LAVORO NON E’STATO APPREZZATO MA FONTE DI CONTROVERSIE SE NON DI VERE E PROPRIE LITI, DI CONSEGUENZA ABBANDONIAMO L’UTOPIA INIZIALE E RINGRAZIAMO TUTTI COLORO CHE HANNO COLLABORATO IN TOTALE BUONA FEDE OLTRE CHE A TITOLO COMPLETAMENTE GRATUITO, IN PARTICOLARE RINGRAZIAMO I NUMEROSI ASSOCIATI CHE HANNO RISPOSTO CON DETERMINAZIONE AL NOSTRO ULTIMO APPELLO CIRCA il RIFIUTO A QUALSIASI TRATTATIVA INDIVIDUALE TRA EMISSARI ARGENTINI E PRIVATI RISPARMIATORI (FORUM N° 259) .
SENZA ALCUNO SPIRITO POLEMICO FORMULIAMO I MIGLIORI AUGURI A CHI VORRA’ SOSTITUIRCI CON ALTRE ORGANIZZAZIONI PIU’ FORTUNATE DELLA NOSTRA.
A TUTTI UN CORDIALE SALUTO
Il RESPONSABILE DELL’ASSOCIAZIONE E DEL SITO. S.M.

142  16-jul-2004
Da Il sole 24 ore del 16 luglio 2004:
Tango-bond: il Ddl sui rimborsi costa 4 miliardi
ROMA - Una minusvalenza per il sistema bancario
da 4,2 miliardi di euro e una perdita di
gettito Ires e Irap per il 2005 pari a rispettiva-
mente 1,386 miliardi e 89 milioni di euro in
termini di competenza. Inoltre una perdita stimata
per 2,59 miliardi di euro in termini di
cassa come acconto 2006.
E' questo l'impatto, a dir poco devastante, per i
conti pubblici come anche per le banche.
Della proposta di legge presentata
da Ds e Lega che mira a risolvere una
volta per tutte il problema del rimborso
dei bond argentini sui quali gli italiani
hanno investito 14 miliardi di euro del
proprio risparmio, un disegno di legge approda
oggi in Aula dopo aver passato, pressoché
indenne, l'esame di numerose commissioni
La commissione Bilancio in verità, ha sollevato
il problema del mancato gettito provoca-
to dalla norma, indirizzata alle persone fisiche
italiane in possesso di Tang-bond collocati
dalle banche precedentemente alla dichiarazio-
ne del default: il provvedimento prevede il
rimborso al 70 del valore di acquisto dei
titoli, operazione di recupero totalmente a cari-
co del sistema bancario. Il rimborso sarebbe
realizzato in contanti o tramite sottoscrizione
nuove obbligazioni bancarie. Il provvedimento
però, non è stato cestinato
perchè mancano iniziative politiche alternative e
perchè il Governo finora è stato "latitante sui
Tango-bond", come più volte rimarcato
dai Ds.
L'impatto di questa norma, se
dovesse entrare in vigore così com'è, è forte.
Ecco un
calcolo prudenziale degli oneri erariali.
Tenuto conto che il dato di partenza è 14 miliardi
di euro e supponendo che almeno 2/3 dei
sottoscrittori dei bond argentini possa aderire
all'operazione, si avrebbe un rimborso pari a
6,5 miliardi di euro: il 70% di due terzi di 14
miliardi. Considerando che i bond ver-
ranno rimborsati dall'Argentina a 25%
(senza tener conto di interessi pregressi)
le banche rientreranno di 2,3 miliardi che
sottratti ai 6,5 portano a una
minusvalenza pari a 4,2 miliardi.
Ai fini delle stime che circolavano ieri, la
minusvalenza è stata ipotizzata per metà per
immobilizazioni finanziarie (solo perdite ires),
per l'altra metà per attivo circolante
(perdita Ires + Irap).
Per cui di competenza, per l'anno 2005, la perdita
di gettito su 4,2 miliardi di euro
di Ires (33%) sarebbe pari a 1,366 miliardi.
i.b.

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Vedi anche le vecchie notizie dal precedente sito "comitato argentina"

Si ringraziano sportellointernet.it e newglobal.it per la collaborazione.

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