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Argentina

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228   28-jan-2005    08:20
e difatti.....
(lupetto-bianco - foligno)

come volevasi dimostrare.No no no care banche.Si va in causa.Povero Stock...mi sembra,frase di due anni fà,un povero Cristo.Peccato che la croce la portiamo noi.
Se solo fossimo uniti...offro tre camion carichi di letame da portare a montecitorio.
Troviamo un centinaio di persone disposte a spalarlo davanti al Berlusca?
Ciao
Luca
Argentina: Bond;Consumatori, Doppio Gioco Banche Su Ops/Ansa
(ANSA) - ROMA, 27 gen - Il concambio proposto dall'Argentina sui tango-bond è stato sottoscritto in minima parte dai risparmiatori italiani, e Buenos Aires deve migliorare l'offerta. A dirlo è il presidente della Task Force Argentina (Tfa) e co-presidente del Gcab (Comitato globale obbligazionisti Argentina), Nicola Stock. Ma contro le due associazioni, che rappresentano una buona parte degli obbligazionisti vittime del crac argentino, tornano a muoversi i consumatori che accusano le banche di fare il doppio gioco. Federconsumatori annuncia una sentenza a Treviso che potrebbe segnare un importante precedente, e accusa le banche di fare il doppio gioco: da una parte, attraverso la Tfa e il Gcab, sconsigliano agli italiani di sottoscrivere il concambio, che taglia del 70% il valore nominale dei bond. Dall'altra, come istituti di credito, incoraggerebbero la clientela allo sportello a sottoscrivere l'offerta, per mettere fine a uno scomodo contenzioso.
Secondo Stock, in Italia hanno sottoscritto l'offerta risparmiatori titolari di appena l'1,4% del valore nominale delle obbligazioni in mano agli italiani. E nel 'contro-road show' per illustrare le ragioni contro il piano di Buenos Aires (che avrà successo con sottoscrizioni pari almeno al 50%), Stock ha aggiunto che a livello mondiale l'adesione è compresa tra il 20% e il 25%, con sottoscrizioni provenienti "soprattutto dall'Argentina". Affiancato dall'altro co-presidente del Gcab, Hans Humes, Stock ha nuovamente definito "iniqua e inadeguata" l'offerta del governo Kirchner, che potrebbe essere migliorata con un rimborso almeno del 55,2%.
Il ruolo di Stock è tuttavia finito nuovamente nel mirino dei consumatori. Secondo Federconsumatori, molte banche italiane, a dispetto della posizione ufficiale assunta dalla Tfa e dal Gcab, starebbero sollecitando i propri clienti a sottoscrivere il concambio. Ciò allo scopo di chiudere un contraddittorio che vede proprio gli istituti di credito in una posizione particolarmente scomoda, accusati da Federconsumatori di "aver scaricato sugli ignari risparmiatori obbligazioni di un Paese che era già sull'orlo del collasso finanziario". Le banche, secondo il vice-presidente dell'associazione Francesco Avallone, "stanno sollecitando i clienti a firmare e sostengono che, per chi non sottoscriverà la proposta di Buenos Aires, i bond diventeranno carta straccia". Non solo, ma "non ci risulta assolutamente - continua Avallone - che le banche stiano in alcun modo facendo pubblicità presso i propri sportelli contro il concambio". Proprio Stock aveva a suo tempo annunciato che gli istituti di credito avrebbero esposto presso i propri sportelli una pubblicità contraria al concambio.
Federconsumatori ha anche fatto sapere che il tribunale di Treviso ha emesso, relativamente ai bond Cirio, "il primo accertamento di radicale nullità per assenza di informazione in ordine ai rischi connessi all'acquisto di bond fuori mercato", ingiungendo la restituzione di 34.000 euro ai risparmiatori da parte della Banca di Monastier e Sile. Intanto prosegue il roadshow che alcuni rappresentanti del governo argentino stanno portando avanti per promuovere il concambio. Il sottosegretario alle Finanze Guillermo Nielsen ha chiuso il tour ieri a New York, rinviando a lunedì prossimo la tappa di Boston, mentre il segretario per il coordinamento tecnico Leonardo Madcur è stato oggi a Londra. (ANSA

227   28-jan-2005    08:07
ma pensa te....
(lupetto-bianco - foligno)

Ahahahah oddio quanto me vie da ride.ahahah
Ma va.....
Siamo al ridicolo.
Caro Rai e altri che rimangono...ma perchè nn li gonfiamo di botte? Cioè....loro si innalzano a nostra difesa perchè noi siamo indotti a non accettare.
Beh che crepino!! Per quel che mi concerne è guerra. A titolo informativo riporto un mio intervento a bloomberg tv visto che contrariamente a quanto afferma il buffone lavagna e i suoi giullari , la speculazione c'è ma per farci accettare.E che sia tutto organizzato lo dimostra il fatto che il leader spagnolo ha mezzo appoggiato sta m..a di proposta.
Se vedemo.
Luca
Argentina:Bond,Per Kircher E Lavagna Ci Sono 'Speculazioni'
(ANSA) - BUENOS AIRES, 28 GEN - Mentre il presidente argentino Nestor Kirchner ha ribadito ancora una volta che "l'offerta per il concambio dei bond in default non si cambia", il ministro dell'economia Roberto Lavagna ha denunciato che "sono in corso manipolazioni per scoraggiare i piccoli obbligazonisti a non aderire" all'operazione.
Il capo dello stato, intervenendo ieri in un evento alla periferia di Buenos in cui ha inaugurato opere pubbliche, ha anche assicurato: "Voglio far sapere ai centri finanziari mondiali che le speculazioni non porteranno a niente. O accettano questa offerta o saranno loro ad ad avere dei problemi, poiché non daremo un centesimo in più".
Il ministro Lavagna, invece, nel corso di una conferenza stampa, ha affermato: "Non è un mistero per nessuno che c'é chi si oppone al concambio con delle manipolazioni. Una di esse é quella di mischiare lo swap con temi di imposte, intimorendo gli obbligazionisti".
In effetti circolano versioni che i creditori argentini che aderiranno all'offerta, potrebbero poi essere individuati perché spieghino l'origine dei loro fondi. "E' uno sproposito", ha assicurato Lavagna.
Il ministro ha anche poi sottolineato che "secondo quanto affermano certe banche, sta aumentando il numero di piccoli obbligazionisti che cedono i loro titoli agli istituti di credito". (ANSA).
Spett. azione ,
vorrei correggere alcune affermazioni di un Vostro interlocutore: nn è affatto vero che le cause internazionali contro uno stato sovrano siano fittizie , anzi.... è nei fatti che ogni causa in questo contesto contro uno stato sovrano sia andata a buon fine. Accettare la proposta Argentina , fatta principalmente di promesse di pagamento da parte di un debitore moroso e menzoniero , espone chi accetta a rivalsa da parte di chi nn accetta , vedasi sentenza Elliot-Perù.
Chi scrive appartiene ad un gruppo che nn accetterà meno del 100% + interessi
Cordiali saluti
Dott. Ing Pier Luca Olivieri
Spett. Azione ,
ho sentito molti pareri in merito all'affare Argentino e ieri mi son permesso di intervenire con una mail alla Vostra trasmissione.
Devo constatare purtroppo che la Vostra trasmissione , di solito puntuale e precisa , stavolta nn è lo è stata affatto.
Premesso che sarebbe più opportuno che a parlare sia un avvocato esperto di diritto internazionale , e Vi
inviterei a contattarlo a tal fine , vorrei sottolineare i rischi grandissimi per chi accetta lo swap argentino.
Tralasciando le strafottenti parole del governo Argentino , quello che il prospetto riporta è che chi aderisce si
impegna a non agire legalmente contro l'Argentina.Questo significa che i bond sottoscritti non hanno alcun diritto.
Quindi nessuno dei detentori potrà legittimamente vantare alcunchè anche se un domani decidesse di discriminarli magari
non rispettando quanto scritto nel prospetto o altro.Questo giuridicamente almeno stando alle mie informazioni.
Economicamente parlando , la durata dei bond espone i sottoscrittori al rischio di nuove insolvenze. Questo significa che
il tanto sbandierato 30% non è affatto certo , anzi statisticamente parlando è alquanto fittizio.Non solo , ma i pagamenti rappresentano
obbiettivi di potenziali pignoramenti.Pignoramenti tutt'altro che fittizi.Difatti negli Usa e in Germania esistono allo stato sentenze
chiaramente favorevoli ai risparmiatori delle quali , vedasi sentenza Griesa , alcune esecutive.Questo anche in virtù del fatto
che l'Argentina non può far valere la propria immunità per esplicita rinuncia presente nei vecchi prospetti.E questo almeno nelle sedi
a ciò delegate dal prospetto .Nè vale il presunto stato di necessità , inquanto lo stesso è uno stato transitorio e pertanto soggetto
a limitazione temporale.Tra l'altro difficile da sostenere visto che per loro stessa ammissione possono ripagare al 100% i debiti con il Fmi.
In parole povere la carta straccia la ottiene chi accetta.
Quanto alla nullità delle azioni della task force e dei governi.....ma perchè si sono mossi? A parte Nicola Stock mi pare che gli altri hanno interpretato da oscar il ruolo di Ponzio Pilato.Quindi era evidente di per se che nulla sarebbe accaduto.Semmai è da notare come sembrerebbe esservi una strategia sotterranea tesa a far scontare a i piccoli risparmiatori gli immensi errori del Fmi.Laddovè un tempo veniva creato il piano Brady , oggi c'è un silenzio che dice più di mille parole.
Ovviamente questa è solo la mia opinione non volta a convincere nessuno di nulla , ma tesa a far chiarezza .
Mi auguro che , come sempre fino ad oggi , facciate la massima chiarezza in merito.
Cordiali saluti
Dott. Ing. Pier Luca Olivieri

226   23-jan-2005    05:49
resoconto , scontato , dell'incontro
(lupetto-bianco - foligno)

MILANO (Reuters) - L'incontro tra i rappresentanti dell'associazione Altroconsumo e il sottosegretario alle Finanze argentino Guillermo Nielsen è stato "assolutamente infruttuoso, duro e chiaro".
Questo il commento del presidente di Altroconsumo Paolo Martinello mentre lasciava la sede di Barclays Bank, dove si è svolto l'incontro.
Gli argentini, ha riferito Martinello, hanno ribadito la propria convinzione che il piano di swap sul debito passerà anche se la quota di adesione dei creditori non supererà il 50%.
Martinello ha ripetuto il 'nò di Altroconsumo all'offerta "non perché vogliamo fare cause in giro per il mondo, ma perché pensiamo che possa essere respinto e migliorato".
A tale proposito, Martinello ha dichiarato di aver ricevuto segnali positivi da Germania e Giappone, definendo infine "ambigua" la posizione assunta ieri dall'esecutivo dell'associazione bancaria italiana e ha promesso verifiche in merito al comportamento delle singole banche.
Ieri l'Abi, ribadendo pieno appoggio all'azione di Task Force Argentina, ha detto che la scelta dei creditori sullo swap deve rimanere libera.

225   22-jan-2005    22:42
NILSEN
(jampaul - venezia)

c'è qualquno che ha partecipato alla riunione di Nilsen a MILANO?, se c'è per cortesia potrebbe farci un resoconto, anche se si può già dare per scontato quello che può aver detto, ma sarebbe interessante sentire cosa gli è stato detto dai risparmiatori Italiani.
Grazie

224   20-jan-2005    19:17

(lupetto-bianco - foligno)

Credo interessi tutti....sopratutto i molti di noi che sono di milano.
Ciao
Luca


IL GOVERNO ARGENTINO CI HA CHIESTO DI ANTICIPARE L’INCONTRO ALLE 16,30. DI
CONSEGUENZA ANCHE IL NOSTRO APPUNTAMENTO IN P.ZZA SANT'ANGELO ANGOLO VIA
MOSCOVA A MILANO È ANTICIPATO DI MEZZ’ORA: IL RITROVO È DALLE 16,30 ALLE 17,30.


Caro risparmiatore giovedì 20 una delegazione di Altroconsumo incontrerà Guillermo Nielsen, secretario di finanzas, che rappresenta il governo argentino nella delicata questione dell'offerta del Paese sudamericano sui propri bond in default. L'agenda dell'incontro, che si terrà a Milano in via Moscova 18 presso la sede della Barclays bank alle 17,30, prevede che ci vengano illustrati i contenuti dell'offerta Argentina. Noi ascolteremo quanto il governo argentino ha ritenuto di comunicarci, ma ribadiremo loro il nostro scontento, la nostra preoccupazione e, soprattutto, il nostro no al piano. L'offerta argentina è infatti da rifiutare perché:
1) ripaga agli investitori al massimo un quarto del loro investimento. Si tratta dell'offerta più bassa fatta da uno Stato sovrano negli ultimi 15 anni. La maggior parte delle offerte degli ultimi 15 anni si aggira tra il 50% della Bulgaria nel 1995 e il 70% del Venezuela nel 1990, con alcuni casi di pagamento al 100% - Gabon (1994), Pakistan (1999), Ucraina (2000) e Uruguay (2003).
2) non dà soldi contanti, ma altre obbligazioni - a tasso di interesse bassissimo, che cominceranno a essere rimborsate non prima del 2025: e se l'Argentina fallisse un'altra volta? L'ipotesi non è così peregrina se si nota che l'Argentina è già andata in default altre volte negli ultimi 50 anni.
3) le obbligazioni offerte sono a tasso fisso: in caso di rialzo dei tassi (cosa assai probabile) questi titoli perderanno parte del loro valore di mercato, per cui diventerà assai svantaggioso venderli (e quindi disfarsene) prima della lontanissima scadenza.
4) la proposta del governo argentino non è legata alle attuali capacità di pagamento del Paese, ma tenta di far ricadere sui risparmiatori internazionali il costo del suo futuro sviluppo economico. In realtà con una crescita economica che oggi si assesta intorno all'8%, secondo la maggior parte degli analisti l'Argentina può permettersi di ripagare una quota del proprio debito ben superiore a quella promessa.
5) la proposta del governo argentino, al di là della buona volontà (o meno) di Buenos Ayres, potrebbe paradossalmente essere non sostenibile proprio a causa dei tagli che comporta. Si ipotizza un tasso di crescita oggi intorno all'8%. Tuttavia questo sviluppo per irrobustirsi avrà bisogno disperato di capitali stranieri. Se l'Argentina paga solo il 25% del suo debito potrebbe anche darsi che i mercati finanziari (che in genere hanno buona memoria), gliela facciano pagare lesinandole finanziamenti. Chi si fida, infatti, di un debitore che decide da sé se e quanto pagare? Una "vendetta" dei mercati finanziari potrebbe quindi arrestare questo sviluppo.
6) la proposta del governo argentino viene presentata come fosse l'ultima offerta irrevocabile che lo Stato argentino può fare agli obbligazionisti, tuttavia trattandosi di una proposta assai ingenerosa e unilaterale (ricordiamo che ad oggi l'Argentina non ha mai aperto una seria trattativa con i creditori), è molto probabile che una buona parte degli investitori non aderisca, facendo pressione perché il Paese sudamericano proponga una ulteriore nuova offerta. La forza di questo gruppo di pressione dipende dalla quantità di investitori che non accetteranno l'offerta. Secondo il Fondo Monetario Internazionale perché l'Offerta sia valida deve aderire almeno l'80% degli obbligazionisti. Il governo argentino si vorrebbe accontentare del 50%, comunque per ora ha dalla sua solo i fondi pensione argentini che hanno il 18,5% del debito di Buenos Ayres. Se anche aderissero le banche argentine che pure hanno sottoscritto parte di questo debito si arriverebbe comunque solo al 30%, siamo ancora lontani dal 50%. Non aderire rafforza, quindi, le posizioni di chi vuole spingere l'Argentina a trattare ancora.
Se vuoi unirti a noi, poco prima dell'incontro per conoscerci e, subito dopo, per sentire com'è andata, saremo lieti di incontrarti. Ti aspettiamo quindi giovedì 20 gennaio tra le 16.30 e le 17.30 in P.zza Sant'Angelo angolo Via Moscova a Milano.
Grazie della fiducia,
Altroconsumo


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